Milano Comics & Games

Sono decisamente stanco, ma cercherò ugualmente di scrivere questo lunghissimo post perché voglio scriverlo “a sangue caldo”.
Sarà un po lungo probabilmente perché è sia una presa di coscienza che una presa di posizione chiara oltre ad essere un mio pensiero su quanto vissuto in questi ultimi giorni ed una dichiarazione d’intenti. Quello che posso dire è che spero lo leggerete fino in fondo, ma sopratutto abbraccerò personalmente (se ci sarà l’occasione) chi ne coglierà il senso.
Queste giornate di esperienza in fiera per me sono state semplicemente FANTASTICHE.
So che per autori già affermati e bazzicatori di fiere questa sarà un affermazione banale ma io l’ho vissuta molto più intensamente di quanto avessi mai immaginato, olltretutto combattendo tutti i miei demoni personali.
Tre anni fa (non disegnavo da almeno vent’anni), ho ripreso a disegnare grazie ad un caro amico (all’epoca sconosciuto) che mi ha commissionato le prime illustrazioni. Lui sa, l’ho ripetuto spesso che non mi sono mai sentito un artista ma un creativo, proprio perché non ho mai portato avanti la mia innata passione per il disegno e per il fumetto, (per intenderci il mio primo fumetto lo feci in quinta elementare come molti di voi probabilmente sanno), poi mi diedi alla grafica pubblicitaria allontanandomi sempre di più dal disegno a mano libera nei primi anni duemila. In questi ultimi tre anni mi sono quindi rimesso in gioco cercando di capire cosa potessi fare e dove potevo andare, cercando se in me ci fosse realmente qualcosa d’artista o se (come diceva mio padre da piccolo) era solo un passatempo. Ho moltissime lacune ovviamente, vent’anni non sono uno scherzo, quindi zoppicando ed inciampando sto cercando una strada per migliorarmi e perfezionarmi sempre di piu, ma sempre mantenendo altissima la parola chiave: DIVERTIMENTO.
Il mio lavoro, appagante ce l’ho. Non mi serve un altro lavoro, mi serve un ulteriore strumento che mi permetta di esprimere tutto ciò che ho dentro e di capire ancora piu profondamente me stesso e continuare ad evolvere.
Questa era una piccola premessa per spiegarvi lo spirito con cui mi sono inserito nel progetto ITAROBOTS e lo spirito con cui ho vissuto questa fiera a Milano Comics & Games, della serie: dove cacchio sto andando? Che cacchio sto facendo? Boh proviamoci e basta, vediamo che combino sta volta!
La mia presa di coscienza avvenuta oggi mentre rientravo a casa in auto è semplice, Grazie a ITAROBOTS e a DADA Editore che ha creduto in noi, ho potuto conoscere artisti straordinari, che hanno passione, genialità, simpatia, buone intenzioni e tanti sogni, sia da creare che da realizzare. Non sono mai stato una persona venale, ovviamente cerco di vendere le illustrazioni che faccio ma quello in realtà non è il FINE ma il MEZZO. Il mezzo per poter vivere emozioni forti.
Emozioni coma il nostro David calzolari che intercettava ogni famiglia che ci passava davanti per fare GRATIS disegni ai figli, indagando sulle loro passioni, (uno per tutti il mitico il piccolo Sheldon Cooper con il cane Obi Wan Kenobi a cui abbiamo disegnato star wars sulle dediche di ITAROBOTS), e sentire frasi dei genitori che ringraziavano David dicendo cose del tipo: “Ti ringrazio ci hai regalato un momento bellissimo.” Andrea Govoni che regalava le sue cartoline ai ragazzini e gli dava carta e colori per disegnare esponendo anche quello che facevano una volta finito. Io che ho regalato una stampa al primo Pyramid Head venduto ad un ragazzo che non aveva spazio dove metterla e non la voleva, per poi darla alla sua fidanzata così che la mettesse in stanza lei.
Oppure parlare con due ragazzi che si approcciavano alla grafica 3d e che mi hanno ringraziato tantissimo per le dritte e per le spiegazioni tecniche che gli ho dato su come applico la grafica 3d al fumetto. Oppure ancora vedere una ragazza che timidamente si avvicina perché vuole comprare una stampa confidandoti che cercava la zona degli artisti ma non l’ha trovata, allora tu le dici con il sorriso: “Guarda io da qua non scappo, li in alto c’è il padiglione con tutti gli artisti indipendenti fatevi un giro, eventualmente se non trovate nulla io son sempre qua”.. (Se posso supportare e spingere gli artisti lo faccio sempre volentieri!!!) per poi vederli tornare dopo due ore a prendere ugualmente la stampa di pyramid head e farle lo sconto per ringraziarla.
Oppure ancora incontrare il primo fan ITAROBOTS, che chiede da dove è nata l’idea interessato e a cui non interessano le polemiche, interessa capire cos’è da dove nasce, dove vuole andare e segue con attenzione il racconto dalla nascita della pavida idea di Giovanni Ferlenga fino al PUNTO FERMO, del libro in fiera, dove oltretutto ha venduto bene ed è di un OTTIMA qualità.
Essere cosciente del fatto che polemiche o no, gli artisti sono 10. Perchè Giusi Demetra Panico a prescindere dalle tecniche usate, crea i disegni da zero per poi modificarli in seguito, cosa che può piacere o meno, ma rimane il fatto che il disegno di base e quindi anche il contenuto è SUO.
Ed essere anche cosciente che tutto quanto scritto sopra e tutte le altre mille esperienza simili vissute in queste due giornate, sono LA COSA IMPORTANTE ed aver capito che Questa è la cosa per cui combatterò, tutto il resto mi rimbalzerà come Chobin.
ITAROBOTS è un gruppo di 10 autori italiani che ha creato qualcosa di audace, sotto molti aspetti anche se alcuni non comprensibili o soggetti a critiche a me non interessa. Non posso che essere grato a Egisto Quinti Seriacopi, non solo per averci dato quest’opportunità, ma per aver permesso tutte le magie e le emozioni che ho visto avvenire tra il tavolo di noi 10 autori in questi giorni. Oltre ad aver apprezzato la sua immensa passione per l’arte ed il rispetto per gli autori stessi ed essere felice d’averlo conosciuto personalmente.
Quelle raccontate qui sopra sono solo una piccolissima parte delle meraviglie accadute attorno a noi 10 autori (oltretutto ho visto solo quelle vicino alla mia postazione e non quelle degli altri che son sicuro abbiano vissuto le stesse cose). Personalmente credevo di aver tempo di andare a visitare la fiera ma non ne ho avuto bisogno, non ho nemmeno pranzato per due giorni consecutivi. Non ho visto la fiera ma L’HO VISSUTA.
Mi sono divertito
Ho chiacchierato con la gente parlando lo stesso linguaggio
Abbiamo riso tantissimo
Abbiamo rallegrato le persone
Abbiamo donato
Abbiamo creato
Ho sperimentato
Ho osato
E non c’è stato nessun sentimento negativo per due giorni.
Ora ditemi? Cosa si può chiedere di più da una vita?
Ah, dimenticavo un piccolo particolare ho realizzato il sogno di una vita intera, il primo fumetto che ho disegnato in quinta elementare era sui Transformers ed in questi due giorni promuovevo il mio fumetto sui Robottoni.
In conclusione l’esperienza fiera è stata come ho detto SPETTACOLARE e mi ha fatto prendere coscienza su molte cose. Siamo arrivati in fiera con questo dubbio riguardo le discussioni nate nei giorni precedenti, un po con l’amaro in bocca per un inizio un po zoppicante ma sapevo che comunque le polemiche sarebbero state un fenomeno circoscritto al Web e la fiera l’avremmo vissuta tranquilla. (Questo a prescindere che le polemiche siano fondate o meno, ci sono comunque quindi è un dato di fatto). Così come è un dato di fatto, perché l’ho detto piu volte che io sono contro le AI Generative che circolano in questi mesi, ho una mia particolare visione dello sviluppo delle AI, io sono PRO TECNOLOGIA ED EVOLUZIONE (altrimenti non disegnerei fantascienza e non sarei un 3D Artist che faceva 3d già nel 1995), quindi io sono pro innovazione, ma quando l’innovazione è sensata e non lede la comunità e soprattutto non lede l’arte. Questo è il caso di queste AI Generative. In questo senso la mia posizione è chiara, un giorno parlerò anche di cosa penso riguardo al futuro di noi artisti e allo sviluppo delle AI e la mia posizione a riguardo, ma non è questo il momento, questo post è già abbastanza chilometrico così.
Comunque se le polemiche sono lo scotto da pagare per tutto quello che ho scritto qua sopra, citando Bart: Ciucciatevi il calzino.
(Ma sempre con affetto)
Federico Fissore. SOTA.
(Che per inciso è un acronimo, perché da ragazzo credevo in me)
State Of The Art.




















Gli Artisti di ITAROBOTS:
- Dario De Luca.
- Giusi Demetra Panico.
- Giovanni Ferlenga.
- Federico Fissore.
- Andrea Govoni.
- Massimo Miscioscia.
- Gabriele Montagnani.
- Andrea Moretti.
- David Calzolari.
- Claudio Neirotti.
Il libro ITAROBOTS è acquistabile tramite lo STORE online Dada Editore
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In alternativa potrete trovarlo nelle fiere del fumetto Comics & Games dove parteciperemo, sempre presso l’esposizione DADA.
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